Conoscere lo sviluppo del bambino per riconoscere l’importanza di creare contesti relazionali ed esperienziali ricchi di opportunità
La ricerca di un equilibrio tra le esigenze della vita moderna e uno sviluppo sano dei nostri bambini è una sfida quotidiana per ogni genitore. Per affrontare questo tema, abbiamo attinto a due fonti autorevoli che si completano perfettamente: il documento ministeriale Investire precocemente in salute: azioni e strategie nei primi mille giorni di vita, che fornisce il quadro teorico basato sulle più recenti evidenze scientifiche, e il manuale pratico Le 10 attività da fare insieme nei primi tre anni (Erickson), che traduce queste conoscenze in esperienze concrete.
Entrambi i testi convergono su un punto fondamentale: i primi anni di vita rappresentano una finestra temporale unica, in cui le esperienze sensoriali dirette e le relazioni affettive plasmano letteralmente l’architettura cerebrale del bambino. Se il documento ministeriale ci ricorda l’importanza di “investire precocemente” in questa fase cruciale, il manuale Erickson ci guida con proposte pratiche per trasformare i momenti quotidiani in opportunità di sviluppo armonico.
Come raccontano perfettamente questi due testi, i primi anni di vita rappresentano una finestra temporale unica per lo sviluppo del cervello del bambino, ed è affascinante osservare come la natura abbia predisposto i bambini a cogliere ed elaborare le informazioni attraverso tutti i sensi, in un’incredibile danza di apprendimento.
Sin dai primi istanti di vita, il bambino è attratto dai volti umani, ed in particolare dagli occhi. Questo non è un caso: il contatto visivo rappresenta il primo ponte di comunicazione con il mondo. Nei mesi successivi, l’attenzione si sposta strategicamente sulla bocca, quando il piccolo inizia ad apprendere il linguaggio, per poi tornare nuovamente agli occhi, quando deve comprendere le intenzioni e le emozioni altrui.
Anche il tatto, primo senso a svilupparsi ancora nel grembo materno, gioca un ruolo fondamentale nello sviluppo del bambino. Non si tratta “solo” di esplorare oggetti e materiali: esiste infatti un “tatto affettivo”, una modalità speciale di contatto che contribuisce alla regolazione emotiva e alla costruzione del senso di sé: le carezze e il contatto gentile non sono quindi solo coccole, ma veri e propri nutrimenti per lo sviluppo.
L’udito ci regala altre sorprese: già prima della nascita, il bambino riconosce la voce materna e mostra una spiccata sensibilità per i ritmi e le melodie. Non è un caso che in tutte le culture le mamme utilizzino spontaneamente il “baby-talk”, quel modo particolare di parlare che, con le sue caratteristiche musicali, cattura l’attenzione del piccolo e facilita l’apprendimento del linguaggio.
Il movimento, infine, è molto più di una semplice conquista motoria. Quando un bambino impara a stare seduto, a gattonare, a camminare, ad affinare gli schemi motori di base, non sta solo sviluppando i muscoli: sta cambiando la sua prospettiva sul mondo, creando nuove opportunità di esplorazione e interazione sociale.
Ma la vera magia accade quando questi sistemi lavorano insieme: un sorriso accompagnato da un suono dolce e una carezza crea un’esperienza multisensoriale che nutre il cervello in sviluppo. È questo il motivo per cui le interazioni naturali, faccia a faccia, ricche di sfumature sensoriali, sono insostituibili nei primi anni di vita.
Questa comprensione dello sviluppo ci invita a riflettere sull’importanza di creare ambienti che supportano queste esperienze naturali, ricordandoci che la tecnologia, per quanto avanzata, non può MAI replicare la ricchezza dell’interazione umana diretta.
Attività quotidiane alternative da condividere con il vostro bambino:
• creare routine di comunicazione (es. raccontiamoci la giornata, creiamo un saluto,…);
• condividere canzoncine e filastrocche con gesti;
• narrare/leggere quotidianamente storie;
• dialogare durante un’attività svolta insieme;
• proporre momenti di gioco senso-motorio;
• esplorare insieme materiali diversi;
• proporre giochi di movimento ritmici;
• favorire esperienze di manipolazione creativa;
• favorire esperienze sociali;
• proporre giochi di imitazione e turni;
• promuovere attività condivise genitore-bambino;
• favorire momenti di coccole e contatto;
• promuovere esperienze di movimento in natura;
• privilegiare esplorazioni all’aperto;
• proporre giochi con elementi naturali;
• promuovere attività motorie libere.
Alcuni suggerimenti pratici:
• create angoli gioco senza tecnologie;
• stabilite una routine quotidiana di attività condivise;
• privilegiate materiali naturali e versatili, stimolerete la sua fantasia;
• date tempo all’esplorazione libera del bambino: non date soluzioni ma suggerite possibilità;
• partecipate attivamente al gioco: mettete via il telefono!
• Imparate ad osservare e seguire gli interessi del vostro bambino.